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“Taranto vista da…”: il capoluogo ionico per Fulvio Colucci, Leo Palmisano e Giuliano Pavone

Evento speciale di Letterativo mercoledì 25 luglio alle ore 20.15 presso le Terrazze “Le Fogge” dell’Hotel Akropolis.

Tre scrittori, Fulvio Colucci, Leo Palmisano e Giuliano Pavone racconteranno la loro Taranto: un territorio meraviglioso, città dove fermenti culturali e oblio convivono senza scontri. Un Locus amoenus abbandonato, ma mai dimenticato.

Ogni autore rappresenta una prospettiva diversa, un punto di vista differente per poter osservare coerentemente tutte le sfaccettature del capoluogo ionico senza eccessivi campanilismi o disfattismi. Fulvio Colucci, il tarantino che è rimasto nella sua città, Giuliano Pavone, il tarantino che ha dovuto lasciarla e Leo Palmisano, l’occhio esterno.

Un piccolo successo quello di Letterativo, che da un anno fa incontrare a Taranto scrittori e pubblico nell’ora dell’aperitivo. Così, alcuni autori affezionati all’evento hanno deciso di stravolgere il rito degli incontri letterari per confrontarsi su Taranto e le sue contraddizioni.

Commenta Colucci: «Una città povera di appuntamenti che paradossalmente è al centro di fenomeni culturali e letterari. Vogliamo ragionare su come Taranto sia vista dagli scrittori. È stata realizzata un produzione letteraria copiosa, spesso non ad opera di autori che vivono a Taranto e che non sappiamo quanto stia effettivamente facendo comprendere la città e i suoi problemi».

«Doppia come due sono i suoi mari – afferma Pavone – , liquida, sfuggente, estrema, piena di contrasti. Nel bene e nel male, una città unica. E che ancora non si è arresa».

Palmisano aggiunge: «Per me, barese, Taranto è un occhio nel quale si specchia tutto il sud che non ce l’ha fatta a diventare nord. In quell’occhio che vorrebbe chiudersi su se stesso per nascondere al Mediterraneo la pena del fumo che s’innalza come una grande lacrima grigia contro il blu carnoso e sensuale del cielo sopra il mare Jonio».

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Carlo Mazza – “Lupi di fronte al mare”

Molto spesso le città, con le loro peculiarità e le loro atmosfere, diventano protagoniste attive dei romanzi. Carlo Mazza rende Bari, la Bari degli ultimi anni, quella degli scandali berlusconiani, quella delle narrazioni vendoliane e dei dubbi sulla questione morale di sinistra, protagonista del suo Lupi di fronte al mare.

Il romanzo gioca su due livelli.

Il primo, raccontato in terza persona, è quello delle vicende legate alla Banca e ai suoi amministratori. Un livello nel quale politica, malaffare, sanità e malavita si mischiano, convivono e agiscono insieme per raggiungere obiettivi il più delle volte loschi. La Banca, radicata nel territorio, è il fortino da difendere dalle decisioni di un padrone venuto da fuori. Non per ragioni campanilistiche, ma per puro interesse personale. La gestione clientelare del credito, che si rispecchia nella gestione clientelare della politica e della sanità, è la forza motrice delle azioni dello spregiudicato gruppo di amministratori, capeggiati dall’avvocato Spadaro.

Il secondo livello è quello in cui opera Bosdaves, capitano dei carabinieri. Qui la storia, in prima persona, diventa narrazione di disincanto, di delusione e di speranze. Il capitano, spesso assente mentalmente dal suo lavoro, viene risucchiato nelle vicende della Banca, con i suoi delitti e i suoi misteri, dimenticando le difficoltà familiari per pochi istanti e intravedendo la speranza di un nuovo amore.

Intorno a Spadaro e a Bosdaves, protagonisti principali di questa storia, troviamo personaggi più o meno importanti. Personaggi gretti e personaggi al limite della macchietta e proprio per questo reali. E poi riceviamo continue sorprese e lezioni da alcuni di loro. Su tutti, il boss malavitoso che regala, inconsapevolmente, lezioni di vita e di potere e citazioni machiavelliche.

Poi c’è Bari. Protagonista sempre presente e silenziosa dal romanzo. La Bari dei salotti buoni. La Bari della malavita. La Bari degli scandali e delle scorciatoie per arrivare al successo e alla ricchezza (il metodo Tarantini è nato qui). La Bari dei professionisti inetti e arroganti, con molti vizi e pochissime virtù, che ricoprono posizioni di prestigio più per amicizie e parentele che per meriti propri.

Lupi di fronte al mare non è solo un romanzo, un noir ben costruito, ma anche un trattato sociologico su una città che ha assorbito il peggio degli ultimi anni. Una città specchio dell’Italia intera.

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Estate 2012 con Letterativo

Letterativo è pronto a tenervi compagnia anche questa estate.

Ogni mercoledì di luglio, dalle 0re 19.30 (accettiamo anche i ritardatari!!!) la splendida terrazza dell’Hotel Akropolis, in città vecchia, ospiterà un autore che parlerà e racconterà il suo lavoro.

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