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Carla Maria Russo – “La Regina Irriverente” (ed.Piemme)

Le foto del secondo appuntamento di Letterativo con Carla Maria Russo e la sua “Regina Irriverente”.

Una bellissima serata.

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Intervista a Carla Maria Russo

Secondo appuntamento questa sera con Letterativo, la rassegna letteraria che allieta i mercoledì di Luglio. Questa sera, a partire dalle ore 20, nello splendido scenario della terrazza de “Le Fogge-hotel Akropolis” sarà presentato l’ultimo romanzo storico di Carla Maria Russo: “La regina irriverente”.  Molisana di origine, ma milanese di adozione, dopo diversi anni dedicati all’insegnamento Carla Maria Russo ha esordito nella narrativa per ragazzi nel 2000 per poi passare a quella per gli adulti nel 2004 con “La sposa normanna”,  testo fortunatissimo che ha venduto oltre 100.000 copie e vinto il premio città di Cuneo e il premio Feudo di Maida.  Altre pubblicazioni “Il cavaliere del giglio”, “L’amante del doge”, “Lola nascerà a diciott’anni”.

Da insegnante di Italiano e Latino al liceo classico a scrittrice: come mai?

Ho deciso di lasciare l’insegnamento per dedicarmi alla mia grande passione, la ricerca storica. Da amante di Dante ho iniziato ad approfondire quel periodo storico e i luoghi del sommo poeta. Studiando mi sono imbattuta in avvenimenti così avvincenti, emozionanti e attuali che mi hanno portato prima a raccontarli a me e poi a farli diventare romanzi”.

Il suo esordio però è con un romanzo per ragazzi “Bartolomeo alla prima crociata”.

In realtà io ho iniziato a scrivere proprio i miei due romanzi per adulti “La sposa normanna” e “Il cavaliere del Giglio”, ma non trovavo il coraggio di presentarli ad una casa editrice. Un giorno però mia figlia Gaia (allora dodicenne) mi ha chiesto di scrivere un libro che potesse leggere anche lei e così ho messo giù in una ventina di giorni il mio primo testo per ragazzi. Le è piaciuto così tanto da spingermi ad andare ad una casa editrice : lo scritto è piaciuto anche a loro. Solo in seguito ho proposto i miei due testi nascosti nel cassetto. È così ha preso il via questa mia bellissima avventura!”

Passiamo a parlare del romanzo che presenterà questa sera a Taranto: “La regina irriverente”. Da dove nasce?

La motivazione è sempre la stessa: è una storia moderna con un’eroina forte e vicina a noi, indipendentemente da quando la vicenda è accaduta. E’ un avvenimento che va dritto al cuore del lettore. Dopo “La sposa normanna” molte persone mi hanno scritto chiedendomi un altro romanzo, così ho subito proposto questa nuova ed appassionante storia in cui Aliènore, la protagonista, è una figura di rara forza e personalità, una sorta di femminista ante litteram che io vedo come un esempio per tutte noi donne . Lei, come le altre protagoniste dei precedenti romanzi, sono riuscite a cambiare qualcosa in tempi in cui le donne non avevano alcuna voce in capitolo”.

Quanto c’è di Carla Maria in Aliènore e viceversa?

Quando scegli una storia è perché ci sono i presupposti di identificazione. In Aliènore c’è il mio desiderio di lottare e di affermarmi che porto dentro da sempre, venendo da una famiglia modesta. E poi che dire? E’ qualcosa di irrazionale. Ti innamori di un personaggio ed entri nella sua storia.

Un romanzo che promette bene visto che è in nomination tra i primi cinque romanzi storici nell’ambitissimo premio Aqui Storia.

Devo dire che questa nomination mi riempie di gioia, privilegio ed onore visto che si tratta di uno dei premi più importanti d’Italia e d’Europa nell’ambito letterario. Anche se poi non si sa se vincerà…

Gia’ all’opera per un nuovo lavoro?

Si, ma non  amo parlare dei progetti futuri perché sono così perfezionista e lenta che a volte faccio anche saltare la cosa se non mi soddisfa del tutto. Comunque posso anticipare che abbandono il romanzo storico e mi avvicino ai tempi contemporanei (gli anni ’70) con un giallo…

E noi aspettiamo curiosi. Nel frattempo l’appuntamento con “La regina irriverente” è questa sera, ore 20, alla terrazza “Le fogge”.

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Chi è Carla Maria Russo (con parole sue)

Carla Maria Russo, autrice de “La Regina Irriverente” e ospite del secondo appuntamento di Letterativo, si racconta così:

Sono nata a Campobasso, in Molise, dove, stando alle cronache familiari, sono vissuta solo i miei primi quindici giorni di vita. Poi ho abitato in diverse altre città seguendo i trasferimenti di mio padre, agente di pubblica sicurezza, fino a quando, all’età di tredici anni, sono approdata a Milano, dalla quale non mi sono più mossa e che considero la mia città. Qui ho compiuto gli studi superiori nel liceo classico A. Manzoni  e quelli universitari presso L’Università degli Studi, dove mi sono laureata in Lettere Moderne con una tesi in storia del Risorgimento.

Dopo la laurea, ho insegnato Italiano e Latino nel triennio del liceo, tornando come docente nello stesso liceo classico Manzoni che avevo frequentato come studente.

Agli inizi degli anni ’90 però ho deciso di lasciare l’insegnamento e dedicarmi ad altre attività con le quali mi piaceva misurarmi. Una di queste è stata la ricerca storica, mia antica passione, un’altra la scrittura. All’inizio ho scritto per me stessa, desiderosa di mantenere traccia delle storie nelle quali mi imbattevo attraverso le mie ricerche, così intense, appassionanti e vive da annullare il tempo e parlare all’uomo di ogni epoca. Perché ogni “vera” storia è sempre storia contemporanea. Poi, dietro sollecitazione di mia figlia Gaia, che frequentava allora le scuole medie, ho scritto di getto, nel corso del mese di vacanza estiva, un libro per ragazzi dal titolo Bartolomeo alla prima Crociata. L’entusiasmo con cui è stato accolto in famiglia e le insistenze di Gaia mi hanno convinto a presentarlo a una casa editrice, vincendo la timidezza e, soprattutto, il disagio di un rifiuto quanto mai possibile. Invece il libro è stato accettato e pubblicato da Mursia –scuola. Da quel momento è cominciata la mia avventura come scrittrice.

L’anno successivo ho pubblicato, con la stessa casa editrice, il romanzo Due Amici e un nemico e, nel 2002, Monlué, con San Paolo edizioni. Nel 2004 sono approdata a Il Battello a vapore con cui ho pubblicato Il mio amico Napoleone (2003) e Il segreto di Clelia (2011). Nel 2005 è uscito il mio primo romanzo per adulti, dal titolo La sposa Normanna, che ha riscosso fin da subito un grande successo. Vincitore del premio Città di Cuneo Primo Romanzo e del premio Feudo di Maida, non ha mai cessato di trovare consensi fra i lettori e ha sempre visto incrementare negli anni il suo successo. Una sorte molto simile è toccata a tutti i romanzi successivi: Il Cavaliere del Giglio, L’amante del Doge e Lola nascerà a diciott’anni, che ha vinto il premio letterario Fenice Europa.

Ma il premio che più mi gratifica in questo mio ruolo di scrittrice è il rapporto con i miei lettori, che mi scrivono numerosi e mi arricchiscono molto con il loro entusiasmo e considerazioni. Proprio ai loro dedicherò mio prossimo romanzo, in uscita nell’aprile 2012, e in particolare ai numerosissimi che hanno chiesto di scrivere un nuovo romanzo ambientato nel Medioevo.

Per scoprire di più, visitate il suo sito.

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Carla Maria Russo “La Regina Irriverente” (Ed. Piemme)

Ci sono libri che partono dalla storia reale, quella dei libri di scuola, e poi prendono strade diverse. I loro personaggi si allontanano irrimediabilmente da secoli di studi e dall’immagine fissa che la storia ci ha tramandato fino a prendere vita. Così amano, soffrono, vivono. E così i lettori possono rispecchiarsi in loro, possono trovare somiglianze in personaggi di cui altrimenti saprebbero poco o niente.

La Regina Irriverente è uno di questi libri.
La storia serve come spunto, come palcoscenico sul quale Eleonora d’Aquitania recita la sua parte e vive la sua ribellione.
Eleonora può essere considerata il prototipo, l’antenata, di tante ribelli e di tante femministe. Anzi, sicuramente, Eleonora è una femminista ante litteram. Che purtroppo si ritrova a vivere e ad agire in un mondo irrimediabilmente maschilista, governato da uomini spesso troppo gretti o da fanatici che vedono una donna del genere come fumo negli occhi, come una nemica da abbattere. Ma che intimamente finiscono per apprezzare la giovane fanciulla per le sue qualità.

Eleonora non rispecchia assolutamente l’idea femminile del Medioevo.
Non è sottomessa. Non è tutta casa e chiesa. Non è timorata di Dio. È una ribelle. E così facendo non fa altro che attirarsi grandi inimicizie e allontanarsi dal marito, Luigi VII.
Eleonora potrebbe essere l’archetipo della donna moderna ed emancipata.

Il giovane re francese è un personaggio diverso dalla moglie.
I due sono agli antipodi.
Prete mancato, timorato di Dio e incapace di ammettere il piacere che prova dallo stare con Eleonora, lui.
Spregiudicata, amante di ogni piacere, sfrontata, lei.
Una coppia male assortita si direbbe, ma la realtà è ben diversa. Tra i due, incredibilmente, nasce qualcosa, un rapporto che in apparenza fa bene ad entrambi,
Ma è qui che emerge la debolezza di carattere di Luigi VII che si fa incantare dal potere seduttivo della moglie e poi cede ai continui rimproveri di un profeta medievale come Bernardo di Chiaravalle, santo che non troppo si fa amare nelle pagine del libro e che odia, non troppo celatamente, la giovane sposa.

Tutti i personaggi principali della storia e gli stessi avvenimenti sono mossi da qualcosa di più forte dell’interesse. Tutti agiscono per amore di qualcuno o di qualcosa.
Eleonora è spinta dall’amore per la vita, è animata da un amore impossibile, è oggetto dell’amore. Luigi ama sua moglie ma non lo capisce, vedendo solo la peccaminosa lussuria come base del loro matrimonio.
Raimondo ama ed è riamato ma non può vivere il suo amore e incanala tutto il suo ardore in azioni di coraggio spettacolari, che lo portano alla morte.
Sugero, il piccolo vecchio abate, ama chi lo ha considerato come un fratello e come un padre e arriva ad amare chi all’inizio detestava. Ma il suo unico, costante e grande amore è la sua abbazia, l’Abbazia di Saint Denis, che renderà la più bella di tutta la Francia e dalla quale darà l’inizio a quello stile gotico che imperverserà in tutta Europa.

La Regina Irriverente é tutto questo.
È la storia che prende vita, è il palcoscenico di una ribellione.
È una storia d’amore, non solo una storia romantica, ma dell’amor che tutto move.

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